CHE COSA È UN BATTERISTA SEMIPROFESSIONISTA IN ITALIA OGGI?
Dopo approfondite ricerche e indagini ho realizzato che, in Italia, nella stragrande maggioranza dei casi, un batterista semi-pro è un esperto di batteria che accetta che qualcun altro gli gestisca l’attività.
Questo avviene perché questi batteristi ancora ragionano come si faceva 50 anni fa:
Sono bravo, mi faccio vedere alle jam e creo contatti con altri musicisti, aspetto che mi chiamino.
Se non mi chiamano vado ai loro concerti e mi paleso nella speranza che, siccome mi hanno appena rivisto, alla prima occasione in cui servirà un batterista chiameranno proprio me.
50 anni funzionava proprio così ma c’era un contesto molto diverso da oggi:
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C’era una disponibilità di lavoro altissima
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Le paghe erano molto alte
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Bastava una “raccomandazione” verbale di un altro musicista e la giostra partiva.
Te lo racconto così perché una coda di quel periodo l’ho vissuta sulla mia pelle e poi perché ho conosciuto tanti professionisti, di generazioni precedenti alle mie, che hanno vissuto quel periodo d’oro e che ora possono confermare che è finito almeno 30 anni fa.
Ora la mia domanda è:
Sapendo tutto questo come puoi pensare perfino di “navigare” nella categoria semi-pro (lasciamo perdere quella pro che è meglio…) se ancora ragioni come 50 anni fa?
Il processo ai tempi era questo:
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Divento bravo con qualsiasi mezzo: autodidatta, lezioni private dai guru, scuole blasonate, investo tanto tempo e denaro.
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Trovo modi per farmi notare da altri musicisti già inseriti nel giro e lascio il mio contatto
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Quando arrivano le richieste accetto la qualunque pur di entrare nel giro con lo scopo di aumentare i contatti e sperare di salire di livello fino a raggiungere quello status in cui la giostra gira da sola
Il batterista che si trova nella situazione in cui le chiamate arrivano da sole e deve solo scegliere cosa rifiutare, mi spiace dirtelo, oramai non esiste più.
IN REALTÀ NON È MAI ESISTITO perché la giostra non gira mai in automatico per nessuno. Tutti, a qualsiasi livello, dedicavano e dedicano energie per alimentare il proprio giro di lavoro in modo da evitare che la giostra rallenti o si fermi.
In passato per far funzionare questo sistema l’unica cosa che dovevi fare era avere una strategia di posizionamento. In pratica dovevi costruirti la giusta reputazione nell’ambiente migliore per te e poi, con il tempo, alzare il tuo cachet. Tutto funzionava senza nessun problema legato al farsi pubblicità. Tutto stava nel “sapersi vendere bene” in fase di trattativa perché arrivarci era molto semplice e frequente e poi, ovviamente, confermare le aspettative
Il concetto di marketing non esisteva proprio, era tutto basato sul passaparola, sulla tua capacità di trattativa e sulla conferma delle aspettative che creavi intorno a te.
Stop.
Tutto questo funzionava piuttosto bene perché non c'era la concorrenza che c'è oggi. C'erano moltissime occasioni di lavoro e i batteristi in grado di soddisfare le richieste erano pochi.
Ovviamente questi professionisti poi hanno formato le nuove generazioni di batteristi, come la mia ad esempio, trasferendo il loro “modello di business”.
Peccato che a un certo punto questo modello ha smesso di funzionare.
E sai perché ha smesso di funzionare?
Perché la quantità e qualità di lavoro è precipitata a causa dell’avvento dì Drum Machines e computer e perché il numero di batteristi in grado di suonare bene ad alto livello è cresciuto a dismisura per via dell’esplosione della didattica strutturata.
RISULTATO? UNA MONTAGNA DI BATTERISTI TECNICAMENTE PREPARATISSIMI DISOCCUPATI!
Come in tutte le attività quando esplode la concorrenza devi trovare un modo per distinguerti dalla massa e fornire validi motivi per farti chiamare.
Ma come fai a fare questa cosa se non te la spiega nessuno?
Oppure, se trovi qualcuno che te la spiega senza farti vedere, risultati alla mano, come si fa, come fai a fidarti?
Nel 2023 ragionare come 40 anni fa è un suicidio (professionale o semi professionale) annunciato.
Il controllo che avresti sulla tua carriera e guadagni è molto vicino allo zero e, in ogni caso, nettamente insufficiente.
Se per te questo vecchio sistema va bene perché sei convinto che un musicista non debba “abbassarsi” a fare marketing e che non ci sia un altro modo per ottenere il ritorno che meriti dopo tutti gli sforzi, in termini di tempo e denaro, fatti per formarti e diventare “bravo/a” (non so secondo quali parametri, visto che siamo tutti bravi...), allora puoi anche smettere di leggere, però prima di chiudere vorrei che rispondessi a questa domanda:
Perché qualcuno dovrebbe chiamare te, piuttosto che qualcun altro o addirittura non chiamare nessuno e usare un computer?
Se hai la risposta sarei felice di leggerla.
Se invece sei convinto che oggi sia indispensabile avere un posizionamento sul tuo mercato (giro… chiamalo come vuoi) e crearsi una reputazione (brand), che è ancora qualcosa al di fuori del marketing, allora prosegui nella lettura perché voglio mostrarti cosa potresti fare fin da subito per:
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Cominciare ad avere più visibilità in modo da metterti in mostra nel modo migliore e che meriti. Oggi più che mai la tua web reputation può fare la differenza.
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Lavorare su strategie per creare o migliorare il tuo posizionamento come batterista "perfetto" per la categoria/nicchia/stile/situazione da te individuata come l’ideale nella zona scelta da te (la tua regione, nazione…).
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Cominciare a costruire il tuo marketing per attirare richieste di “acquisto” del tuo “servizio”, che sia per concerti live, registrazioni in studio o prestazioni didattiche o altro in base alle scelte fatte nel punto precedente. Il marketing ti serve per essere il primo nella testa dei tuo cliente
Ti sarai accorto/a che oggi viviamo in un epoca eccezionale dove hai tutte le possibilità che ti servono per mostrare a tutto il mondo chi sei e cosa sai fare addirittura gratuitamente!
Ma c’è il rovescio della medaglia: come lo puoi fare tu lo può fare chiunque e quindi come "concorrenti" non hai solo il batterista che vive nella tua città o provincia, ma devi fare i conti anche con chi sta addirittura all’estero!
È così da almeno 20 anni per cui se vuoi essere anche tu competitivo devi darti da fare per non farti fregare il posto da chissà chi che arriva da chissà dove solo perché chi poteva chiamare te non ti ha trovato pronto o perché l’altro ha dei video fighi su YouTube dove mostra quanto è bravo (e magari tu lo sei di più ma non lo sa nessuno a parte te) o tu non hai nemmeno il tuo canale attivo.
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